Prezzo | 5€ |
Località | Piemonte Torino e provincia Torino |
Tipo di annuncio | Privati Offro |
Antonio Gramsci
Lettere dal carcere
Un carattere per gli italiani
Una scelta a cura di Paolo Spriano
Giulio Einaudi editore, Torino
1971
Collana
Gli struzzi 21
Copertina morbida illustrata, rilegatura editoriale, pagine 303, formato cm. 11,5X19,5.
Stato di conservazione: OTTIMO COME MOSTRANO LE FOTOGRAFIE
Antonio Gramsci (Ales Oristano, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937) è stato un politico, filosofo, giornalista, linguista e critico letterario italiano.
Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia e nel 1926 venne incarcerato dal regime fascista. Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, ottenne la libertà condizionata e fu ricoverato in clinica, dove trascorse gli ultimi anni di vita.
È considerato uno dei più importanti pensatori del XX secolo. Nei suoi scritti, tra i più originali della tradizione filosofica marxista, Gramsci analizzò la struttura culturale e politica della società. Elaborò in particolare il concetto di egemonia, secondo il quale le classi dominanti impongono i propri valori politici, intellettuali e morali a tutta la società, con l'obiettivo di saldare e gestire il potere intorno a un senso comune condiviso da tutte le classi sociali, comprese quelle subalterne.
Lettere dal carcere è una raccolta di lettere che costituiscono il primo volume delle "Opere" di Antonio Gramsci pubblicate da Einaudi nel 1947.
L'opera che conosciamo con questo titolo non coincide con l'intero carteggio delle lettere gramsciane e nemmeno con quello di tutte le lettere che Gramsci scrisse dal carcere durante la sua detenzione (dall'8 novembre 1926 fino praticamente alla sua morte avvenuta nel 1937). Parte cospicua delle lettere di Gramsci, scritte durante la prigionia, sono infatti conservate in forma autografa o in copia presso la Fondazione Istituto Gramsci di Roma e sono state pubblicate via via dapprima su riviste o giornali militanti e in seguito raccolti parzialmente nel 1947 da Einaudi e ancora in altre raccolte sempre più complete.
Si tratta di lettere scritte ai familiari, per la maggior parte alla madre, al fratello Carlo, alle sorelle, alla moglie, alla cognata Tatiana e ai figli. Esse hanno una periodicità che varia tra la settimana e i quindici giorni con numerosi intervalli di silenzio. Possono esse considerarsi un racconto che si fa man mano sempre più tragico fino al commiato dalla vita che si percepisce nei biglietti inviati nel 1936 ai figli che non ha potuto seguire nella loro prima formazione. Egli ora cerca di riempire il distacco con molte domande per poterne capire le attitudini, la mentalità e crearsi così una immagine del loro sviluppo psicofisico cercando anche di dare alcuni consigli.
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Lettere dal carcere, A. Gramsci, Einaudi 1971.
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